Falstaff (1893)

Prima rappresentazione: Milano. Teatro alla Scala, 9 febbraio 1893

Librettista: Arrigo Boito

Personaggi e interpreti
Falstaff: (baritono) Victor Maurel; Ford: (baritono) Antonio Pini Corsi; Fenton: (tenore) Edoardo Garbin; il dottor Cajus: (tenore) Giovanni Paroli; Bardolfo: (tenore) Paolo Pelagalli Rossetti; Pistola: (basso) Vittorio Arimondi; Alice: (soprano) Emma Zilli; Nannetta: (soprano) Adelina Stehle; mrs. Quickly: (contralto) Giuseppina Pasqua; mrs. Meg Page: (mezzosoprano) Virginia Guerrini; oste: (mimo) Attilio Pulcini; Coro

Direttore d’orchestra: Edoardo Mascheroni

L’opera è ambientata a Windsor. Epoca: XV secolo

Il contesto storico-politico

Introduzione all’ascolto

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ATTO I
Quadro I
Il dottor Cajus accusa sir John Falstaff – grasso cavaliere in bolletta e donnaiolo impenitente – di essere stato derubato da lui e dai suoi due servitori, Bardolfo e Pistola.
Falstaff rivela ai suoi domestici di essere innamorato di due ricche signore di Windsor, Alice Ford e Meg Page. I servi dovranno consegnare alle dame due missive del tutto uguali, tranne che nel nome della destinataria. Bardolfo e Pistola, che si considerano uomini d’onore, non accettano di svolgere il ruolo di mezzani. Falstaff allora li licenzia e dà l’incarico a un paggio.
Quadro II
Nel giardino davanti alla casa di Ford, si incontrano Alice Ford, sua figlia Nannetta, con Meg Page e Quickly, un’attempata e allegra signora, e si accordano per vendicarsi nei confronti dell’imprudente corteggiatore. Bardolfo e Pistola, nel frattempo, hanno rivelato le intenzioni di Falstaff a Ford. Alice illustra il suo piano alle altre donne: Quickly dovrà attirare Falstaff in una trappola. Anche Ford, d’accordo con Bardolfo, Pistola, Cajus, e Fenton, segretamente innamorato di Nannetta, mette a punto un piano per tendere un tranello a Falstaff.

ATTO II
Quadro I
Come sua abitudine, sir John si trova all’osteria della Giarrettiera. Qui lo raggiunge Quickly per comunicargli che Alice Ford vuole vederlo fra le due e le tre del pomeriggio, quando suo marito sarà assente.
Quando Quickly esce, sopraggiunge un certo signor Fontana, che in realtà è Ford travestito. Egli porta con sé delle monete d’oro, che offre a Falstaff in cambio del suo aiuto per conquistare il cuore di Alice Ford. Naturalmente Falstaff accetta e, anzi, si vanta dell’appuntamento che ha già ottenuto dalla signora quello stesso giorno. Rimasto solo, Ford cade in preda alla gelosia.
Quadro II
Nella casa di Ford, fervono i preparativi per l’organizzazione della beffa. Tutti vi partecipano tranne Nannetta, che coglie l’occasione per sfogarsi: il padre l’ha promessa in moglie al dottor Cajus, mentre lei ama Fenton. La madre le assicura che la aiuterà. Alice resta sola e giunge Falstaff. La donna ne accetta la corte, ma lo tiene a debita distanza. Ford, per vendicare l’onore ferito, irrompe nella casa e cerca in ogni luogo il traditore con l’aiuto dei suoi uomini, che, però, non riescono a scovarlo. Falstaff si nasconde dietro un paravento e, poi, aiutato dalle donne, si infila in una cesta per la biancheria. Dietro il paravento finiscono così Fenton e Nannetta, che approfittano della confusione per amoreggiare. Ford, sentendo dei sospiri provenienti da dietro il paravento, lo rovescia e scopre i giovani innamorati. Alice e le altre donne fanno rovesciare dai servi la cesta, con panni e cavaliere, fuori dalla finestra, nel Tamigi. La burla è così svelata anche agli uomini.

ATTO III
Quadro I
Falstaff è di pessimo umore per il bagno forzato. Quickly cerca di calmarlo dicendogli che Alice è innamorata di lui e desidera incontrarlo travestito da cacciatore nero, sotto la quercia di Herne, luogo tradizionalmente abitato da fate e fantasmi. Falstaff e Quickly entrano nell’osteria, mentre le donne si ritrovano sulla piazza per mettere a punto la burla. P artecipano al piano anche Ford, ormai convinto della fedeltà della moglie. Anzi, pieno di buonumore, decide che quella stessa sera si concluderanno le nozze di Nannetta con Cajus, con la complicità dei travestimenti notturni. Ma l’impagabile Quickly ha ascoltato e corre ad avvertire la ragazza per sventare il piano dei due uomini.
Quadro II
Cade la notte e nel parco di Windsor, Falstaff, vestito da cacciatore nero, ascolta il canto delle fate. Si presenta Alice, che finge di accettare le sue dichiarazioni amorose. Improvvisamente compare Meg ad annunciare la tregenda: una schiera di falsi spiritelli si lancia sul grasso cavaliere, tormentandolo, punzecchiandolo, bastonandolo. Quando è conciato per bene, si fa avanti Ford, che lo perdona. I presenti assisteranno ora a due cerimonie nuziali. Ford benedice le coppie, ma all’ultimo momento ci si accorge che Nannetta sposa Fenton e che la sposa del dottor Cajus è Bardolfo, camuffato da regina delle fate. L’opera si conclude con l’antica forma musicale della “fuga”, nella quale Verdi, il cantore delle passioni romantiche e disperate, guarda con ironico distacco la vera essenza del destino umano: quella di restare sempre e comunque «tutti gabbati».