Nabucco (1842)

Prima rappresentazione: Milano. Teatro alla Scala, 9 marzo 1842

Librettista: Temistocle Solera

Personaggi e interpreti
Nabucodonosor: (baritono) Giorgio Ronconi; Ismaele: (tenore) Corrado Miraglia; Zaccaria: (basso) Prosper Dérivis; Abigaille: (soprano) Giuseppina Strepponi; Fenena: (mezzosoprano) Giovannina Bellinzaghi; il gran sacerdote: (basso) Gaetano Rossi; Anna (soprano) Teresa Ruggeri; Abdallo: (tenore) Napoleone Marconi

Direttore d’orchestra: Eugenio Cavallini

Il titolo originario “Nabucodonosor” venne abbreviato in “Nabucco” dopo la prima rappresentazione

Il contesto storico-politico

Introduzione all’ascolto

Introduzione all’ascolto: per saperne di più

“Va pensiero”, Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo. Roma Giardini del Quirinale, concerto per i 50 anni della Repubblica

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ATTO I - Gerusalemme
Nel Tempio di Gerusalemme, i Leviti e il popolo piangono la triste sorte degli Ebrei, sconfitti dal re di Babilonia, Nabucco, ormai giunto alle porte della città. Il pontefice Zaccaria invita gli Ebrei a confidare nel loro Dio: infatti, la figlia di Nabucco, Fenena, è loro prigioniera, e si trova nelle mani di Ismaele, nipote del re di Gerusalemme. Ma Ismaele e Fenena, innamorati, stanno architettando la fuga. Abigaille, figlia del re di Babilonia, anch’essa invaghita di Ismaele, irrompe con i Babilonesi nel Tempio e sorprende i due amanti. Giunge Nabucco deciso a saccheggiare la città. Di fronte a tale minaccia Zaccaria si dice pronto a uccidere Fenena, ma Ismaele la libera, consegnandola al padre.

ATTO II – L’empio
Fenena viene nominata Reggente dal padre e ordina di liberare tutti gli Ebrei. Abigaille, leggendo una pergamena sottratta al re dei Babilonesi, scopre di essere una schiava e non la vera figlia di Nabucco; nonostante ciò è decisa a impossessarsi del trono.
Ismaele, convocato dal Gran Sacerdote per rispondere del suo tradimento, è maledetto dai Leviti, ma Anna, sorella di Zaccaria, lo difende: il giovane infatti non ha salvato la vita ad un’infedele bensì ad un’ebrea, poiché la figlia del re nemico si è nel frattempo convertita all’ebraismo.
Abigaille irrompe in scena e pretende da Fenena la corona, ma Nabucco, creduto morto in battaglia, giunge e richiede per sé la corona, proclamandosi dio. A tali parole scoppia un fulmine sulla sua testa e la corona cade: Abigaille, prontamente, se ne impossessa.

ATTO III – La profezia
Abigaille ha fatto imprigionare Nabucco e lo costringe a firmare la condanna a morte degli Ebrei, ma questi, accortosi che in tal modo ha condannato anche Fenena, implora Abigaille di risparmiare la giovane. Il re viene tratto agli arresti e Abigaille distrugge la prova delle sue umili origini.
Sulle sponde dell’Eufrate, il Pontefice Zaccaria esorta gli Ebrei, sconfitti e prigionieri, a non perdere la speranza. Profetizza il castigo per il loro nemico: il Leone di Giuda sconfiggerà gli Assiri e distruggerà Babilonia.

ATTO IV – L’idolo infranto
Nabucco, tornato in sé, vede con orrore la figlia in catene. Rendendosi conto di essere prigioniero, cade in ginocchio e si rivolge al dio di Giuda, invocando il suo aiuto e chiedendogli perdono. Il fedele ufficiale Abdallo lo raggiunge con un manipolo di soldati, restituendogli la spada e offrendosi di aiutarlo a riconquistare il trono. Nabucco irrompe sulla scena quando Fenena sta per essere sacrificata all’idolo di Belo. Infranto l’idolo, Nabucco libera il popolo ebreo. Abigaille, avvelenatasi, viene portata morente innanzi a Nabucco e Fenena; pentita di ciò che ha fatto e, prima di spirare, chiede a Nabucco di unire in matrimonio Fenena e Ismaele.