Mariani Angelo

amore_114Angelo Mariani

(Ravenna, 11 ottobre 1821 – Genova, 13 giugno 1873) Introdusse la figura moderna del direttore d’orchestra nei teatri italiani, riunendo in sé le figure precedentemente distinte del maestro concertatore al cembalo e del primo violino con ruolo di capo d’orchestra. Verdi conobbe Mariani a Rimini, dove il Ravennate dirigeva la “prima” di Aroldo (16 agosto 1857) e da quell’incontro nacque un’amicizia destinata a durare per dodici anni, fino all’ultima collaborazione per la seconda versione de La forza del destino, andata in scena al Teatro alla Scala il 27 febbraio 1869. Coinquilini a Palazzo Sauli a Genova, Verdi e Mariani si trovarono su posizioni contrapposte già a partire dall’estate del 1869, quando, in occasione del primo anniversario della morte di Rossini, il direttore d’orchestra criticò la commissione promotrice della Messa per Rossini, patrocinata dallo stesso Verdi. Ad esacerbare ulteriormente i rapporti tra i due musicisti contribuì l’atteggiamento assunto da Teresa Stolz, la quale, prossima alle nozze con Mariani, fece la conoscenza di Verdi durante l’allestimento della nuova versione scaligera de La forza del destino e subì – ricambiata – il fascino del Maestro. La Stolz si recò a Sant’Agata per la prima volta il 23 settembre 1871 e poco tempo dopo decise di porre fine alla sua storia d’amore con Mariani. Alle questioni sentimentali si sommarono oltretutto le esitazioni di Mariani nell’accettare, su proposta di Verdi, il ruolo di direttore d’orchestra al Théâtre Italien, così come – sempre su invito del Maestro – si rifiutò di dirigere Aida al Cairo. Sollecitato dall’editore Lucca, Mariani focalizzò la propria attività sul repertorio wagneriano, dirigendo a Bologna le prime italiane di Lohengrin (1871) e Tannhäuser (1873).