Il Teatro alla Scala venne fondato per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria in seguito all’incendio che il 26 febbraio 1776 distrusse il Teatro Ducale. Le spese della costruzione furono sostenute dai palchettisti in cambio della cessione del terreno dove sorgeva la chiesa di Santa Maria della Scala, da cui il nuovo edificio trasse il nome. I lavori furono affidati all’architetto Giuseppe Piermarini e la nuova sala poté essere inaugurata il 3 agosto 1778 con l’opera di Salieri L’Europa riconosciuta. Al gusto sobrio ed elegante dell’esterno, rimasto in sostanza inalterato, si contrapponeva una sala a ferro di cavallo molto diversa dall’attuale, ricca di ornamenti sontuosi, a cui nel corso del tempo vennero apportate sensibili modifiche. Nel 1814 si accrebbe ad opera dell’architetto Canonica la profondità del palcoscenico, occupando parte di un convento, e nel 1838 si effettuò un restauro generale. Il teatro si affermò presto come uno dei massimi palcoscenici lirici della penisola per il pregio delle opere rappresentate, il nome degli autori e dei cantanti, la cura degli allestimenti e, non ultimo, l’esigente giudizio del pubblico e della critica. La gestione del teatro, affidata nel corso dell’Ottocento a celebri impresari come Barbaja, Merelli, Sonzogno, consolidò ancor più la fama del teatro.