Wagner Richard

Wagner_degrada114Richard Wagner

(Lipsia, 22 maggio 1813 – Venezia, 13 febbraio 1883) Nonostante fossero due mostri sacri della musica europea, per di più coetanei, Wagner e Verdi non ebbero mai occasione di conoscersi personalmente. Il Maestro italiano apprezzava le doti di Wagner nell’orchestrazione e nella scrittura sinfonica di monumentale complessità, ma rimaneva perplesso di fronte all’eccessiva elucubrazione compositiva del Tedesco («È un uomo di molto ingegno che si piace delle vie scabrose, perché non sa trovare le facili e le più dritte», scriveva Verdi alla contessa Maffei il 31 luglio 1863). La curiosità intellettuale di Verdi nei confronti di Wagner si manifestò in diverse occasioni, come ad esempio nella circostanza in cui il Maestro si fece inviare da Du Locle gli scritti wagneriani tradotti in francese, oppure quando il 19 novembre 1871 assistette – spartito alla mano – alla prima rappresentazione italiana di un’opera di Wagner, Lohengrin, diretto da Mariani al Teatro Comunale di Bologna, a sei anni di distanza dall’ouverture del Tannhäuser, unico precedente ascolto wagneriano di Verdi. Quest’ultimo, il 10 luglio 1871, impegnato nell’allestimento di Aida alla Scala, si raccomandò con Giulio Ricordi «di rendere l’orchestra invisibile. Quest’idea non è mia, è di Wagner: è buonissima». Sempre con l’editore milanese, alla notizia della morte del compositore tedesco, Verdi dimostrò sincero dispiacere: «Triste! Triste! Triste! Wagner è morto!!! Leggendone ieri il dispaccio, ne fui, sto per dire, atterrito! Non discutiamo. – È una grande individualità che sparisce! Un nome che lascia un’impronta potentissima nella Storia dell’Arte!!!» (15 febbraio 1883)