(Milano, 7 marzo 1785 – ivi, 22 maggio 1873) Verdi nutrì una profonda ammirazione nei confronti di Manzoni sin dai suoi esordi artistici, come attestano i tentativi, mai pubblicati, di musicare il Cinque Maggio e i cori delle tragedie del poeta. Il Maestro lesse per la prima volta I promessi sposi intorno al 1835, restandone affascinato per l’autenticità dei contenuti. Grazie alla frequentazione del salotto di Clara Maffei, Verdi riuscì ad entrare in contatto diretto con Manzoni il 30 giugno 1868. Giuseppina Strepponi, moglie di Verdi, si era infatti recata in visita dallo scrittore in compagnia della Maffei per organizzare un incontro fra i due artisti; in quella circostanza, Manzoni trasmise alla Strepponi un invito a Verdi, che rimase profondamente emozionato per l’attestato di stima accordatogli dal letterato milanese. Appresa la notizia della morte di Manzoni, Verdi, già a partire dal giorno successivo scrisse all’editore Giulio Ricordi, manifestandogli l’intenzione di onorare la memoria dell’amico defunto con una composizione celebrativa, la futura Messa da requiem, che venne eseguita a Milano nella chiesa di San Marco il 22 maggio 1874.