(Altamura, Bari, 21 febbraio 1776 – Milano, 14 settembre 1836) Compositore, nell’agosto del 1832, dopo la mancata ammissione di Verdi al Conservatorio di Milano, diede lezioni private al Bussetano per circa due anni, al termine dei quali rilasciò questo certificato: «Dichiaro che il Sig.re Verdi ha fatto e va facendo in tali studi lodevoli anzi distinti progressi, onde mi è assai grato il rilasciargli un tale attestato tanto più che il prelodato Sig.re Verdi merita non minori encomi anche per la morigerata sua condotta» (24 febbraio 1834). Verdi a distanza di anni, in una lettera a Florimo, fu riconoscente a Lavigna per avergli insegnato le regole del contrappunto, lamentando tuttavia la sua eccessiva pedanteria e l’esclusivo interesse verso l’opera di Paisiello. Nel 1883, occupandosi della riforma degli studi musicali nei Conservatori, Verdi scrisse a Giuseppe Piroli affermando che sarebbe stato auspicabile un insegnamento in linea con gli orientamenti didattici del suo maestro Lavigna.