Roma – Teatro Apollo

La sala di Giuseppe Valadier ospitò due “prime” verdiane, Il trovatore (19 gennaio 1853) e Un ballo in maschera (17 febbraio 1859), oltre al debutto italiano de La forza del destino (7 febbraio 1863), in una versione censurata dal titolo Don Alvaro. A proposito di censura, nel Carnevale del 1854 all’Apollo andò in scena Violetta, vero e proprio travisamento edulcorato de La traviata, che suscitò l’indignazione di Verdi, il quale scrisse a Vincenzo Luccardi: «Tante grazie! Così ha guastato tutte le posizioni, tutti i caratteri. Una puttana deve sempre essere puttana. Se nella notte splendesse il sole, non vi sarebbe più notte. Insomma non capiscono nulla!». Dopo la demolizione del teatro a causa di lavori di arginatura del Tevere, sul luogo in cui sorgeva l’Apollo venne posta una stele – tutt’ora conservata in situ –  il cui epitaffio recita: «Il Teatro Apollo / sulle pietre della antica Torre Orsina / a fasti e glorie d’arte musicale / aprì le dorate scene / e dove foscheggiò Torre di Nona / libera si diffuse la pura melodia italiana / del ‘Trovatore’ il XIX gennaio del MDCCCLIII / di ‘Un ballo in maschera’ il XVII febbraio del MDCCCLIX. / Qui dove sul teatro demolito / passa la nuova strada romana / il genio di Giuseppe Verdi / affida l’eterna melodia canora / all’aria al sole al cuore umano. / A ricordanza della Torre, / del Teatro, del genio creatore, / il comune di Roma pose. / Anno Domini MCMXXV».